24 febbraio 2014 - ore 13,52
Da Andora, in provincia di Savona, arriva la brutta storia di una giovane donna picchiata e costretta a restare chiusa in casa da due anni. I carcerieri della donna, una giovane marocchina di 26 anni, erano i suoi familiari: suo marito e il fratello. Il suo incubo è terminato ieri, quando è stata finalmente liberata dai carabinieri. Secondo quanto ricostruito, la giovane donna era arrivata in Italia due anni fa insieme al marito e al fratello e da allora era stata costretta a vivere come una schiava. Non poteva uscire di casa e ogni sua richiesta veniva annullata con schiaffi e pugni. Ma lei non si è data mai per vinta e di nascosto dai due uomini ha fotografato ogni giorno i segni e le lesioni sul suo corpo. Poi ieri, finalmente, ha trovato il coraggio di chiamare i carabinieri e raccontare quanto subito. Immediatamente l’operatore del 112, nonostante il linguaggio poco comprensibile della donna, ha capito la gravità della sua storia e ha subito inviato una vettura sul posto.