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Così i neonazisti russi torturano e umiliano i gay

25 febbraio 2014 - ore 03,21
La crociata del presidente russo Vladimir Putin contro gli omosessuali e la comunità LGBT sta prendendo una piega inquietante. Un gruppo di neonazisti russi – con il pretesto di voler combattere la pedofilia – ha creato dei falsi profili sui social network, in particolare sul popolare vk.com: l’obiettivo è quello di adescare giovani gay per poi fissare degli appuntamenti e umiliarli, arrivando persino a torturarli. L’iniziativa è stata avviata dall’ultra nazionalista russo Maxim Martsinkevich, anche noto nelle comunità di estrema destra con il nome di “Mannaia”. L’uomo ha creato falsi profili sul sito Vk e lanciato inviti privati a ragazzi omosessuali che, ignari della trappola nella quale stavano cadendo, hanno accettato di buon grado un appuntamento. Quello che li attendeva però erano umiliazioni psicologiche e spesso e volentieri anche fisiche. I neonazisti eseguono le loro azioni alla luce del sole, talvolta addirittura in pubblico. Non di rado capita che i passanti approvino i loro gesti, magari dando una pacca sulla spalla a colui che sta umiliando un giovane “reo” di essere gay. Le registrazioni degli episodi di bullismo sono liberamente reperibili su youtube, e non di rado è successo che dei ragazzi si siano tolti la vita dopo essere stati picchiati e sottomessi.Non sei ancora fun? Metti mi piace e seguici su facebook
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